Miciosalute

Anche i nostri piccoli amici si ammalano, proprio come accade a noi.
Loro però, sfortunatamente,  oltre a non poterci comunicare a parole il loro malessere ed i loro sintomi, tendono a non manifestare la sofferenza.
Micio non verrà da noi a dire: "Mi fa male la pancia"; si isolerà e riposerà per risparmiare energie ed attendere che la situazione migliori.
Questa "riservatezza gattesca" è il peggior nemico di qualsiasi prognosi veloce.
Dobbiamo quindi essere noi a cercare di interpretare i sintomi per poter intervenire il più tempestivamente possibile.
Ricordate sempre che è preferibile una corsa inutile dal veterinario che il dover scoprire che è troppo tardi per curare il nostro micio.

Qui di seguito vi elenchiamo più concisamente possibile le principali problematiche che potreste trovarvi ad affrontare se convivete con uno o più mici.
Per qualsiasi informazione supplementare, per dettagli ed approfondimenti non esitate mai a contattare il vostro VETERINARIO DI FIDUCIA!

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QUANDO MICIO HA OSPITI INDESIDERATI:

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  • Cosa sono i PARASSITI?
  • le PULCI
  • i PIDOCCHI
  • le ZECCHE
  • gli ACARI
  • la MICOSI
  • gli ASCARIDI
  • la TENIA
  • l'ANCHILOSTOMA
  • i COCCIDI
  • la FILARIOSI

QUANDO MICIO HA UNA PATOLOGIA:

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  • come tenerlo "sott'occhio"?
  • la GASTROENTERITE INFETTIVA
  • la LEUCEMIA FELINA (FeLV)
  • l'IMMUNODEFICIENZA FELINA (FIV)
  • la PERITONITE INFETTIVA (FIP)
  • la TOXOPLASMOSI
  • la RINOTRACHEITE INFETTIVA
  • l'UROLITIASI
  • i TUMORI MAMMARI
  • l'INSUFFICIENZA RENALE
  • le ALLERGIE
  • il VOMITO
  • l'OBESITA'

QUANDO MICIO HA OSPITI INDESIDERATI

I PARASSITI sono ospiti indesiderati (esterni o interni) e dannosi che vivono a spese dei nostri mici provocando al loro organismo danni di vario genere.
Ne esistono di diversi tipi e talvolta possono essere trasmessi a noi umani, anche se si tratta di casi rari ed evitabili adottando poche semplici norme igieniche.
I parassiti esterni (pulci, zecche), pur non essendo da sottovalutare, possono essere facilmente eliminati usando uno dei numerosi prodotti specifici in commercio. Alcuni di questi prodotti eliminano pulci, zecche, acari e anche alcuni tipi di parassiti interni (vermi intestinali) adulti; altri, una volta somministrati al gatto, esercitano un’ azione di disinfestazione anche su giacigli e cucce. Molto comode e facili da usare sono le pipette di liquido antipulci predosate da somministrare tra le scapole del gatto.
Per i parassiti interni (come tenia, ascaridi, protozoi ecc.) esistono farmaci acquistabili solo con la ricetta medica che aiutano l’organismo ad espellere gli ospiti “di troppo”.
Prima di usare qualsiasi prodotto noi consigliamo comunque sempre un parere veterinario per una visita generale ed un eventuale esame accurato delle feci. Questo perche’ agendo di propria iniziativa si corre il rischio (in buona fede) di somministrare una dose errata di farmaco causando danni anche gravi al micio, oppure di renderlo insensibile alla medicina usata.

I PARASSITI ESTERNI:

- Infestazione da pulci
La pulce è un insetto che vive sulla cute del gatto e attraverso il morso si nutre del suo sangue.
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Molti gatti possono avere reazioni allergiche alla saliva delle pulci; tenete d’occhio eventuali eruzioni cutanee sul collo del micio, perdita di pelo sull’interno della coscia.
Inoltre, le pulci, evidentemente non soddisfatte dei danni che provocano da sole, causano l’infestazione da altri parassiti, come la tenia (verme intestinale) e i batteri responsabili della malattia da graffio di gatto nell'uomo.
Essendo le pulci parassiti che non disdegnano passeggiate nell’ambiente “al difuori” del gatto, per eliminarle l’ideale sarebbe usare un prodotto (sempre su consiglio del veterinario!!) che sterilizzi anche l’ambiente in cui il micio vive.
Se userete gli appositi prodotti con la regolarità indicata dal vostro veterinario né le pulci né la tenia daranno alcun fastidio a vostro menage quotidiano!

- Infestazione da pidocchi
Questi parassiti evidentemente meno “curiosi” delle pulci, si limitano a rimanere sulla cute del micio. Fortunatamente è quindi più facile dar loro lo sfratto.
Il vostro veterinario saprà consigliarvi il giusto prodotto da usare.
I pidocchi del gatto non devono MAI SPAVENTARVI, poiche’ non infestano noi umani, cosi’ come i pidocchi che infestano noi umani non gradiscono la compagnia dei nostri felini!

- Le zecche
Queste “graziose” bestioline amano i cani, ma non disdegnano i gatti. Un prodotto per pulci generalmente elimina anche le zecche; informatevi al momento dell'acquisto.
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E' molto  importante evitare se possibile di rimuovere le zecche manualmente poiché c’è sempre il rischio che la testolina della zecca resti conficcata nella cute del micio provocando infezione. Potete provare a lasciar cadere sulla zecca una goccia di antipulci (tipo quello in pipetta) ed attendere che si stacchi da sola. Se non dovesse funzionare chiedete consiglio al vostro veterinario di fiducia.

- Gli acari
Gli acari sono artropodi e sono i responsabili delle rogne (zoonosi).
In base alla tipologia di acari presenti si può sviluppare un diverso tipo di rogna, sempre molto fastidiosa ed insidiosa a causa dell'insopportabile prurito che provoca.
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A scopo preventivo tenete d’occhio il vostro gatto ed in caso di un eventuale eccessivo prurito nelle orecchie, con fuoriuscita di scaglie piccole e scure, desquamazione della cute e forfora, rivolgetevi al vostro veterinario per una analisi microscopica che potrà confermare o escludere la presenza degli acari della rogna.

- La micosi
Si tratta di un fungo molto diffuso tra i mici. Purtroppo la micosi può essere trasmessa anche a noi umani; nel nostro caso è facilmente curabile con pomate specifiche.
Il fungo del gatto si riconosce subito poiché colpisce la cute lasciando aree senza pelo, da principio sulla testa (orecchie, naso, zigomi in particolare), poi su tutto il corpo. Per il nostro micio occorrono prodotti orali e cutanei rigorosamente consigliati dal veterinario e norme igieniche scrupolose.
Nel caso il vostro micio con micosi sia a contatto con altri mici, tenetelo in quarantena; per un pò non lasciatelo uscire di casa in quanto il fungo, essendo una spora, potrebbe spargersi nell’ambiente ed infestare altri gatti o altri umani.
Potete toccarlo e coccolarlo, ma evitate di farlo con braccia e gambe esposte oppure di avvicinare molto il viso. Vi sono in commercio bagnoschiuma ad uso umano specifici per la disinfezione della pelle (gli stessi che si usano in piscina) come misura preventiva. Avendo a che fare con molti gatti, a noi miciofili capita spesso di contrarre la micosi; l’allarmismo esagerato a riguardo è un luogo comune molto diffuso, ma in realtà nella stragrande maggioranze dei casi, se dovesse comparirvi il fungo su braccia o mani, trattando la cute con una pomata specifica all’insorgere del prurito, il problema si risolve con poco. Mi raccomando, non abbandonate il vostro gatto se contrae la micosi!

I PARASSITI INTERNI:
Sono i classici parassiti denominati abitualmente “vermi” e “protozoi”.
Prima di fare le presentazioni con queste simpatiche creature ricordiamo sempre che i mici vanno curati dalle infestazioni di parassiti interni SEMPRE SOTTO CONTROLLO VETERINARIO.

- Gli ascaridi
Questi “vermi” vivono nell’intestino del micio sottraendogli nutrimento. L’ascaride è il parassita che più si avvicina alla definizione di “verme” in quanto può misurare anche 8 cm ed è quindi visibile (e fonte sicura di disgusto..) ad occhio nudo tra le feci del gatto. La forma è filiforme, biancastra. Questo vermone per nostra fortuna muore entro pochi secondi dall’espulsione, quindi non preoccupatevi.
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Se il nostro micio è adulto e sano l’ascaride può vivere comodamente a sbafo nel suo intestino senza causare sintomi particolarmente evidenti. Per i mici giovani invece la faccenda è più seria, così come per i mici debilitati. Teniamo quindi d'occhio sintomi come come diarrea continua, eventuale presenza di vermi nelle feci, pelo opaco, gonfiore della pancia, dimagrimento.

 - I cestodi o tenie
Questo vermiciattolo è particolarmente insidioso in quanto le larve sono presenti nelle pulci infette, che il micio ingerisce durante le sue scrupolose operazioni di pulizia quotidiana, oppure se mangia prede (topi, uccelli) a loro volta infestate.
Una volta ingerite, le larve di tenia completano il loro sviluppo e traslocano poi nell’intestino, dove si installano stabilmente.
TENIA
Se notiamo nell’area anale del nostro micio (o nelle su feci) dei piccoli “chicchi di riso” biancastri, con molta probabilita’ si tratta di tenia fuoriuscita dal tratto intestinale. Non è una visione piacevole, ma non allarmatevi: come per l’ascaride, la tenia sopravvive pochissimo fuori dall’intestino.. non correte il rischio di incontrarla mentre striscia sulla credenza della cucina!
La tenia causa sintomi a breve termine, tra cui la diarrea e l’opacità del pelo sono i principali. Sui cuccioli può causare anche gravi probloematiche ed un intervento tempestivo è assolutamente consigliabile.

- L'anchilostoma
Questo parassita è l’unico tra i parassiti interni del gatto che si nutre di sangue.
Questa sorta di microscopico pipistrello elegge a sua dimora l’intestino e si “attacca” alle sue pareti, causando ferite. Come sopra, un gatto adulto e sano può non manifestare i sintomi da infestazione, mentre un gattino o un micio debilitato ne subisce gravi conseguenze. Entrando nell’organismo dei gatti attraverso la cute e poi i polmoni, questo parassita può causare oltre alla diarrea e alla debilitazione, anche polmoniti e anemia.
Il trattamento farmacologico contro l’anchilostoma provoca spesso perdita di sangue insieme alle feci. Se il fenomeno non è di grosse proporzioni, non spaventatevi: generalmente queste emorragie sono dovute al fatto che il parassita, una volta staccatosi dalla parete intestinale, lascia una piccola lesione aperta, da cui puo’ fuoriuscire sangue.
Anche in questo caso è fondamentale la consulenza del vostro veterinario.

- I coccidi
Si tratta di parassiti intestinali non visibili ad occhio nudo. Dato che si localizzano nell'intestino, possono essere rilevati con un esame microscopico delle feci, meglio se ripetuto due o tre volte in caso di un primo esito negativo.
Una volta espulsi nell'ambiente entro alcuni giorni diventano infettanti e possono quindi parassitare altri animali una volta ingeriti accidentalmente.
I sintomi causati dai coccidi sono diarrea continua e spesso con tracce di sangue e grave disidratazione. Particolare attenzione va dedicata ai cuccioli, che essendo molto più sensibili ai parassiti, possono contrarre anche infezioni secondarie. Senza una diagnosi precoce ed una cura possono morire entro pochi giorni.
Importante in questi casi è l'igiene di lettiera e/o giardino; se rimosse in breve tempo le feci emesse non sono infette. Il coccidio non è inoltre trasmissibile all'uomo né ad altre specie animali.

- La filariosi cardiopolmonare
Si tratta di una gravissima patologia causata dal parassita Dirofilaria immitis che, anche se raramente colpisce il gatto, è quasi sempre mortale. Il parassita, viene portato dalle zanzare e si stabilisce nei polmoni; da li arriva al cuore causando grossi problemi ostruttivi.
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I sintomi (affaticamento, difficoltà a respirare, vomito) compaiono solo quando la malattia è ormai gravissima e spesso non compaiono affatto portando il gatto alla morte senza che il proprietario si accorga di nulla.
Fortunatamente esiste una "profilassi" efficace che consente, utilizzando uno spot-on o delle pastiglie, di evitare ai nostri mici di ammalarsi di filariosi.


QUANDO MICIO HA UNA PATOLOGIA

Come già accennato, micio può contrarre svariati tipi di patologie più o meno gravi, alcune delle quali possono restare quasi asintomatiche per molto tempo, impedendo così una diagnosi precoce. Dato che un intervento tempestivo può salvare la vita al nostro gatto, occorre fare molta attenzione ai sintomi che manifesta e ad eventuali cambiamenti di comportamento improvvisi.

Cosa possiamo fare per controllare nel nostro piccolo il suo stato di salute?

• accarezziamolo spesso osservando se il pelo è lucido o opaco e facendo attenzione alla eventuale presenza di croste, rigonfiamenti, masse sottocutanee;
• potrà sembrare esagerata, ma in realtà questa regola vale anche per noi umani: teniamolo d'occhio quando va il lettiera. Nel caso vi sia presenza di diarrea ripetuta (con o senza sangue), oppure faccia fatica ad espellere feci o urina, si renderà necessaria una consulenza veterinaria;

starnuti o colpi di tosse possono essere causati dalla curiosità di micio nell'annusare qualsiasi cosa, polvere compresa, ma se tali sintomi sono ripetuti e/o associati a scolo nasale, meglio consultare il veterinario;
• controlliamo ogni giorno la ciotola dell'acqua. Se mico beve molto più del solito, se fa molta pipì, potrebbe avere problemi ai reni o al fegato o al pancreas. Se la sua alimentazione di base è di solo cibo secco teniamo però presente che potrebbe assumere liquidi con più frequenza che se fosse alimentato anche con cibo umido;
• se la respirazione è accelerata o faticosa anche a riposo potrebbe esserci febbre oppure problematiche cardiache;
• un'eventuale fuoriuscita di pus e/o sangue dalla vagina può essere sintomo di grave patologia; occorre una immediata visita veterinaria;
qualsiasi altro sintomo fuori del suo normale range di comportamento rappresenta un campanello d'allarme; lo stare chino e immobile davanti alla ciotola dell'acqua senza bere, fare ripetutamente i bisogni fuori dalla lettiera, barcollamenti, difficoltà nei movimenti, prurito compulsivo, ecc.

-Gastroenterite infettiva
E’ causata da un virus molto resistente nell’ambiente. Provoca un’infezione grave e contagiosa, pericolosa sia per il micio adulto che per il cucciolo. Si diffonde soprattutto in colonia felina, dove i gatti vivono senza un riparo e a stretto contatto tra loro.
Se il vostro micio ha contratto il virus potrete notare che mangia meno, è mogio a causa della febbre alta, vomita e ha diarrea.
Un veterinario potrà visitare il micio (portateglielo subito!) e diagnosticare facilmente la malattia. Probabilmente vi verranno prescritti antibiotici specifici, antiemetici (contro il vomito) ed eventualmente del liquido reidratante da iniettare per via endovenosa.
IMPORTANTE:
Per la gastroenterite esiste il vaccino! Già a 10 mesi il vostro micio può essere vaccinato; il successivo richiamo sarà dopo un mese e poi una volta all’anno.

-FeLV (Leucemia felina)
Il virus della FeLV rappresenta la maggiore causa di mortalità per i nostri felini domestici.
Il contagio avviene tramite il contatto tra un micio infetto ed uno sano. Tale contatto prevede che vi sia uno scambio di liquidi (saliva o sangue), come per esempio quando mangiano dalla stessa ciotola, si leccano o giocano.
Questa malattia presenta svariati sintomi, anche neurologici. Possono formarsi tumori ai linfonodi e metastasi a carico di svariati organi interni; l’abbassamento delle difese immunitarie provocato dalla malattia fa si che purtroppo il micio possa contrarre altre infezioni di diverso tipo.
E’ importante osservare bene i sintomi per poter diagnosticare con rapidità l’eventuale presenza della malattia ed intervenire con una terapia specifica (antibiotici, vitamine, interferone).
Purtroppo una volta contratta la malattia non esiste una cura definitiva.
IMPORTANTE:
Anche per la FeLV esiste il vaccino e anche se in rari casi purtroppo la sua efficacia non è assicurata, è comunque meglio tutelare il nostro micio!

-FIV (Immunodeficienza felina)
Anche per questo virus purtroppo non esiste cura.
Il FIV, una volta stabilitosi nell’organismo, puo’ restare asintomatico per molto tempo, proprio come accade con l’Aids per noi umani. Nel momento in cui le difese immunitarie si abbassano e compaiono le prime infezioni, il decorso della malattia progredisce abbastanza rapidamente e porta alla morte.
Il virus FIV mette a rischio tutti i mici, specie quelli dai 5 anni in su che vivono in colonia o che non essendo sterilizzati combattono per il territorio o si accoppiano; la saliva e il sangue che si trasmettono sono la causa del contagio da FIV.
I modi in cui puo’ manifestarsi il virus sono molteplici e spesso di difficile interpretazione. Variano in base allo stadio e all’evoluzione della malattia. Il micio può avere febbre alta e linfonodi ingrossati; può manifestare infezioni da immunodeficienza come gengivite, diarrea, infezioni batteriche, febbre ricorrente, congiuntivite ecc.
Anche se questa malattia non è curabile, un micio che abbia contratto l’immunodeficienza felina può vivere anni senza che si manifesti. Quando e se si manifestasse, si può “curare” con antibiotici, idratando e cercando di somministrare al micio la pappa più indicata per il suo stato.
IMPORTANTE: Non esistendo un vaccino per questa malattia, noi consigliamo SEMPRE LA STERILIZZAZIONE, che riduce del 99% il rischio di contagio, che appunto avviene durante lotte ed accoppiamenti. Chiedete al vostro veterinario di fiducia: potrà confermarvi l'efficacia di questa misura preventiva.
NOI A...MICI VI CONSIGLIAMO: Se nella zona in cui abitate sussistono colonie di gatti senza casa e non sterilizzati rivolgetevi ai servisi sociali del vostro Comune, oppure agli enti adibiti alla protezione e tutela degli animali e segnalate la situazione! Meno gatti non sterilizzati vi sono in circolazione piu’ si riduce il rischio di contagio da malattie mortali. Questa scelta tutela anche i vostri mici e tutti quelli che, pur avendo una casa, sono abituati ad uscire ed avere contatti con quelli “senza tetto”.

-FIP (peritonite infettiva)
La FIP rappresenta per noi “gattofili” l’incubo quotidiano per eccellenza. Tra le malattie del gatto per esperienza la consideriamo la più pericolosa in quanto l’infezione progredisce anche senza sintomi con una rapidità fulminante.
Questo virus è pericoloso sia per i nostri mici domestici che per quelli “senza tetto”.
La peritonite infettiva è causata dal coronavirus felino. Questo virus esiste sostanzialmente in due forme, una benigna, che non causa sintomi o ne causa di poco importanti, e l'altra maligna, che provoca la malattia. Il meccanismo che fa si che il virus in certi casi muti da forma benigna a forma maligna, è ancora oggetto di studio.
Il coronavirus si trasmette sia da saliva, feci infette e starnuti, sia da piatti, ciotole, coperte. Si trasmette inoltre in via transplacentare.
In determinate circostanze questo virus può resistere nell'ambiente anche settimane, ed ecco un'altra ragione per cui si diffonde così facilmente in colonia, dove i gatti vivono a stretto contatto e, se non sterilizzati, lottando per il territorio ed accoppiandosi, si infettano tra loro.
Una volta contratto il coronavirus, micio potrà manifestare una fase transitoria di diarrea associata a vomito e/o di infezione delle vie respiratorie. Se il virus non muta nella forma "maligna", il tutto tornerà alla normalità e micio resterà un portatore di coronavirus, senza per questo dover per forza sviluppare la malattia.
Il passaggio alla forma "maligna", qualora avvenga, può essere causato da un forte stress. In questo caso, la fonte di stress non è la causa della malattia, ma ne ha solo accelerato l'insorgenza.
Le due forme in cui si manifesta la FIP sono quella umida (effusiva) e secca (non effusiva). La forma umida generalmente si manifesta con calo di peso, febbre, anemia, difficoltà respiratorie ed il caratteristico versamento di liquido nell'addome, a causa del quale il ventre si distende. La forma secca, invece, ha un'incubazione più lenta e sintomi come calo dell'appetito, febbre, apatia; segni della malattia possono essere visibili nell'occhio, ma ciò dipende dall'organo nel quale i granulomi tipici della FIP secca vanno a formarsi.
Alcuni gatti manifestano segni neurologici come convulsioni, incoordinazione motoria, tremori, zoppia, a seconda della zona dell'area del cervello colpita.
La diagnosi è estremamente difficoltosa perché nessun test è in grado di distinguere tra forma "benigna" e forma "maligna". Si procede quindi con la diagnosi basandosi sui segni clinici.
Una volta sviluppata la malattia e riconosciuti i segni clinici si partirà con una serie di esami per valutare lo stadio della malattia stessa, ma purtroppo qualsiasi terapia si scelga di somministrare (dagli immunosoppressori ai chemioterapici), l'esito è fatale. Esistono casi di gatti che pur manifestando i classici segni clinici della malattia e risultando positivi ai test in commercio, sono sopravvissuti; dato che dalla malattia non si guarisce, si può ipotizzare in casi come questo un'altra forma virale in un gatto già affetto da FIP nella forma "benigna".
Nel caso in cui il micio con FIP viva insieme ad altri gatti, la logica suggerisce di isolarlo e di sterilizzare ogni oggetto con cui sia venuto a contatto; resta il fatto che fino a quel momento il micio contagiato ha comunque vissuto con gli altri ed ha avuto quindi occasione di contagiarli.
Come facilmente intuibile questa malattia è quanto di più difficoltoso da gestire sia per i medici veterinari che per i proprietari dei piccoli felini.

IMPORTANTE: Anche in questo caso, non esistendo un vaccino né una cura, noi consigliamo SEMPRE LA STERILIZZAZIONE come misura PREVENTIVA, che riduce del 99% il rischio di contagio durante lotte, accoppiamenti, contatti salivari (i mici si leccano anche fra loro!), starnuti ed uso della stessa lettiera. Chiedete al vostro veterinario di fiducia: potrà confermarvi questa IMPORTANTISSIMA misura preventiva.


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